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11.4.2025

Il nuovo generatore di immagini di ChatGPT stupisce il web, ma solleva dubbi legali e morali

In due parole

Il nuovo generatore di immagini basato su GPT-4o di OpenAI mostra capacità rivoluzionarie, come l’integrazione del testo e i riferimenti stilistici. Si sollevano però importanti questioni su diritti d'autore e moderazione dei contenuti in un panorama normativo ancora incerto.

Immagini IA sorprendenti: ecco i punti di forza del nuovo generatore di immagini di ChatGPT

Dal 25 marzo, OpenAI ha integrato in ChatGPT il suo generatore di immagini più avanzato di sempre, basato sul modello GPT-4o. Questo modello rappresenta un significativo passo avanti rispetto a quelli precedenti, incluso DALL-E 3, e mira a rendere la generazione di immagini più precisa, utile e accessibile. Si può infatti utilizzare direttamente dall’interfaccia di ChatGPT, semplicemente chiedendo di generare un’immagine.

Ecco quali sono i principali ambiti in cui il nuovo generatore di immagini eccelle rispetto ad altri modelli.

  • Integrazione di testo: il nuovo modello riesce a includere nelle immagini testi accurati e ben leggibili, al contrario di modelli come DALL-E che spesso deformavano i caratteri o facevano errori di spelling.
  • Riferimenti stilistici: il modello può analizzare immagini inviategli dall’utente e generare nuove immagini con uno stile molto simile, oppure replicare stili famosi, come quello di Studio Ghibli che è diventato virale. GPT-4o può creare una nuova immagine nello stile desiderato a partire da una descrizione, oppure fare un restyling di un’immagine inviata dall’utente.
  • Diagrammi accurati: GPT-4o può realizzare diagrammi e infografiche in maniera molto più precisa e coerente rispetto ai concorrenti.
  • Modifica delle immagini: è possibile evidenziare parti di un’immagine generata da GPT-4o e descrivere come si vorrebbe modificarla, o anche inviare un’immagine e descrivere cosa si vorrebbe cambiare.

Ulteriori dettagli sulle capacità del modello ed esempi di immagini generate sono disponibili nel blog post di OpenAI.

Proprietà intellettuale, creatività e stile: una zona grigia legale

La capacità del nuovo generatore di immagini di replicare fedelmente stili distintivi come quello dello Studio Ghibli solleva interrogativi fondamentali sul confine tra ispirazione e violazione del diritto d'autore. Se da un lato lo stile non è esplicitamente protetto dal copyright, dall'altro è plausibile che OpenAI abbia raggiunto questa somiglianza addestrando il modello su milioni di fotogrammi dei film dello Studio Ghibli o altre opere protette da copyright.

OpenAI afferma di aver addestrato GPT-4o su "dati pubblicamente disponibili" e dati proprietari provenienti da partnership con aziende come Shutterstock. Tuttavia, l'azienda mantiene un certo riserbo sui dettagli specifici dei dati di addestramento, probabilmente per evitare potenziali controversie legali legate alla proprietà intellettuale.

Questo scenario ci fa ricordare le diverse cause legali contro OpenAI e altre aziende di IA generativa. The New York Times e numerosi editori stanno attivamente contestando l'utilizzo di opere protette da copyright per l'addestramento di modelli IA senza attribuzione o compenso adeguato. La questione centrale rimane se l'addestramento di modelli IA su opere protette da copyright rientri nelle protezioni del "fair use", un aspetto su cui diversi tribunali stanno ancora deliberando.

Moderazione dei contenuti: tra libertà creativa e protezioni etiche

OpenAI ha recentemente modificato le proprie politiche di moderazione dei contenuti: ChatGPT ora può generare, su richiesta, immagini di personaggi pubblici, simboli controversi e caratteristiche razziali che in precedenza venivano rifiutate perché troppo controverse o potenzialmente dannose.

Joanne Jang, responsabile del comportamento dei modelli di OpenAI, ha spiegato che l'azienda sta "passando da rifiuti generalizzati in aree sensibili a un approccio più preciso focalizzato sulla prevenzione di danni concreti". Questo cambiamento riflette il tentativo di OpenAI di trovare un equilibrio tra la libertà creativa degli utenti e la responsabilità etica nell'uso della tecnologia.

Alcuni vedono in questo un tentativo di rispondere a critiche sulla “censura” da parte di aziende tech, ma il rischio è che la soglia per contenuti offensivi o manipolatori diventi troppo flessibile. Anche se restano restrizioni severe su temi come la violenza sui minori, il nuovo approccio potrebbe aprire la porta a usi problematici, soprattutto in contesti politici e culturali delicati.

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